DOPO AVER SCAVATO A FONDO
Un viaggio che parte da Narni sotterranea, passa dalle vie del centro storico fino ad arrivare alla torre della rocca. Tre piani, tre livelli di conoscenza, tre luoghi della terra e della consapevolezza. Scovare un tesoro è sia nascita che rinascita, gli elementi che compongo l’identità di una persona sono i medesimi che raffigurano una comunità e una società.

SULL’INNOCENZA
Sottoposte all’ inquisizione, costrette e soffocate, le fragilità vivono costantemente nell’ epoca senza tempo del giudizio. Il diritto di preservare le proprie verità e di coltivare amor proprio è il focus. Dalle più serrate prigionie fisiche e mentali, la trasfigurazione di sè nella creazione ha una forza profetica.

Seguo lo scorrere del tempo cercando di definirlo con la bellezza. La bellezza è comprensione, accettazione, tolleranza. Scompongo la vita, le parole, gli sguardi, la percezione di se stessi nelle relazioni. Studio e mi faccio rapire dalla vita. Cerco i miei confini e ridefinisco la mia identità che si smaterializza ogni volta che incontro un essere umano. Mi prendo cura delle fragilità. I suoni, le immagini, gli odori, le parole, allietano la mia inquietudine. Nutro una forte dipendenza per la dimensione musiva. 

Ho bisogno di scomporre e ricomporre la mia pelle. Pratico la disposizione degli elementi nello spazio. Scelgo attentamente gli elementi che compongono la mia vita. Il valore di un oggetto si carica a tal punto da perdere il significato per cui è venuto al mondo. I valori che condivido diventano le mie stampelle. Il mosaico è doloroso, obbliga ad un sacrificio. Cattura il tempo. Lo spazio del mosaico mi permette di trascendere. La complessità del mosaico mi obbliga a portare le persone in un luogo etereo, fatto di sofferenza trasmutata in bellezza.

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